Stoffa Chirimen, si pronuncia Cirimen, è un tessuto giapponese crespato (crêpe).
La sua caratteristica distintiva è che nella sua tessitura si alternano fili non torciti (nell’ordito) a fili fortemente torciti con torsione S e Z (nella trama).
Questo metodo di tessitura conferisce al chirimen una superficie tessile unica, con una trama speciale e motivi distinti. La combinazione di fili non torciti nell’ordito e fili fortemente torciti con torsione S (a destra) e Z (a sinistra) nella trama permette al tessuto di riflettere la luce in modi diversi, creando una bellezza e una sensazione di lusso caratteristiche del chirimen.
Il chirimen è un tessuto resistente che è stato utilizzato per i kimono fin dall’antichità. Questo tessuto ha proprietà adatte alla vita quotidiana, come la resistenza alle pieghe e una maggiore resistenza all’acqua quando si utilizzano fibre sintetiche come il poliestere.
Com’è fatto Chirimen?
La sua differenza rispetto ai tessuti comuni risiede nel fatto che utilizza fili non torciti nell’ordito e fili con una torsione destra e sinistra di 2.000-3.500 giri al metro nell’ordito alternati nella trama. La torsione destra e sinistra crea una superficie a rilievo nel tessuto.
La forma dei rilievi varia a seconda dello spessore dei fili e del materiale utilizzato, ma anche in tessuti con piccoli rilievi che sembrano lisci sulla superficie, è possibile sentire lievi irregolarità al tatto.
Grazie a questa tecnica di torsione di circa 2.000-3.500 giri al metro sui fili, il tessuto stesso diventa più resistente.
In passato, il chirimen era comunemente realizzato con la seta, ma aveva la caratteristica di restringersi quando veniva bagnato, rendendolo poco adatto per indumenti di uso quotidiano
Tuttavia, recentemente, utilizzando fibre sintetiche, questo svantaggio è stato superato. Sono stati sviluppati tessuti chirimen resistenti allo restringimento e impermeabili, in particolare quelli realizzati con materiali in poliestere. Questi tessuti non restringono quando bagnati, sono resistenti alle pieghe e risultano quindi un materiale molto adatto per l’arredamento e gli oggetti d’uso quotidiano.
Storia di Chirimen
Il tessuto chirimen è stato trasmesso dalla Cina nel III-IV secolo. Tuttavia, la produzione domestica e la sua diffusione sono state osservate in Giappone nel tardo XVI secolo, quando il commercio con i paesi europei era fiorente.
In quel periodo, c’era anche un commercio attivo con la Cina (dinastia Ming), e insieme ai tessuti come il rinzu, la tecnologia è stata trasmessa e sviluppata dagli artigiani tessitori di Sakai (Osaka). A proposito, in quel periodo il chirimen era conosciuto come “Sakai shibori.”
Si ritiene che il chirimen abbia richiesto più tempo per diffondersi rispetto al rinzu, e si diffuse effettivamente nell’era Edo, alla fine del XVII secolo.
Chirimen Zaiku
Nella seconda metà del periodo Edo, le donne della società aristocratica, delle famiglie dei samurai e delle ricche famiglie di mercanti iniziarono a realizzare bellissime borse e piccole scatole utilizzando la stoffa rimanente del taglio dei kimono.
Oggi questi sacchetti, piccole scatole, bambole, animaletti, fiori e accessori forma di fiori ecc. vengono chiamati “chirimen zaiku” ちりめん細工.
La lavorazione dei chirimen è un’attività artigianale che insegna alle persone come valorizzare gli avanzi di stoffa, il senso estetico e la destrezza manuale, e faceva anche parte della cultura delle donne giapponesi.
Nel periodo Meiji, la lavorazione del crêpe Chirimen veniva adottata come materiale didattico per le studentesse, che imparavano ad amare gli avanzi di stoffa, ad avere un senso estetico e ad avere una buona destrezza manuale.
Tuttavia, con il cambiamento degli stili di vita, l’artigianato delle Chirimen è scomparso.
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